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RIMBORSO SCIOPERO VOLI AEREI
RIMBORSO SCIOPERO VOLI AEREI

VOLI AEREI: ANCORA SCIOPERO, ANCORA RIMBORSO

A poche settimane dallo scorso sciopero del 25 e 26 luglio 2018, i dipendenti Ryanair ne hanno fatto un altro il 10 agosto 2018, e i danni causati ovviamente non sono pochi. Ma chi è rimasto vittima di disagi fino alla completa cancellazione del volo, può sicuramente richiedere un rimborso per il ritardo o l’annullamento del viaggio.

Ondate di calore

Nel 2018 il grande caldo è durato “solamente” due o tre settimane, a cavallo tra fine luglio e inizio agosto e come evento straordinario in una stagione altrimenti con temperature tendenzialmente nella norma (specie se si pensa all’inferno bollente che ci fu appena un anno fa, nell’estate 2017).

Tuttavia, non significa che si stia rivelando un’estate fredda e priva di avvenimenti. Il clima è infatti molto caldo se pensiamo ai numerosi passeggeri europei che hanno scelto di volare con Ryanair, la compagnia aerea irlandese lowcost. Numerosi sono stati gli scioperi, che hanno portato a ritardi fino a complete cancellazioni dei voli: c’è stato a giugno, c’è stato il venticinque e il ventisei luglio, c’è stato anche il dieci e undici agosto, dalle 3.00 del venerdì alle 15.00 del sabato.

Non cambiano le cause, che sono sempre le stesse: personale di cabina e piloti decisamente sottopagati, e la direzione di Ryanair che non accenna minimamente a scendere a compromessi. Questa presa ostica di posizione del resto la sottolinea Martin Locher, sindacalista che ha rivelato che l’azienda ha escluso aumenti di stipendio di ogni sorta.

Cosa fare in questi casi, visto soprattutto che sono sempre più frequenti? La risposta più ovvia sarebbe quella di rivolgersi ad altre compagnie, ma in quel di Ryanair sanno bene qual è il loro cavallo di battaglia e che se gli utenti nonostante tutto ancora non la abbandonano è perché i prezzi delle compagnie non lowcost spesso sono fuori dalla loro portata.

Questo non toglie che chi ha pagato anche solo venti euro di biglietto molto probabilmente si trovava tra i 600 voli cancellati nelle giornate suddette. Di questi seicento, 250 erano da e per la Germania, 300 Irlanda, 104 Belgio e 22 Svezia. Con conseguenti disagi per chi si muove verso o da quelle Nazioni.

Modus Operandi

Se quindi non potete cambiare compagnia, potete tenervi sempre aggiornati sullo stato del vostro volo andando sul sito ufficiale dell’azienda irlandese. Solitamente, chi avrà il disagio della cancellazione viene avvisato via e-mail e/o SMS. Mentre chi subirà un ritardo, lo scoprirà solo in avvenire.

Sappiate comunque che anche in caso di sciopero un cliente ha il diritto di rimborso sia per il ritardo causato (ma non se inferiore alle tre ore) sia in caso di cancellazione. In generale potete scegliere di essere indirizzati su un altro volo (e in tal caso l’azienda vi rimborsa il nuovo biglietto) o di rinunciare, potendo avere il completo rimborso. Inoltre, se rinunciate e poi cambiate compagnia potete pagare la differenza tra nuovo biglietto e rimborso ottenuto. Ad ogni modo, alcuni enti (come www.flycare.eu) aiutano i consumatori a far valere i loro diritti, rilasciando form da compilare per il richiedere il rimborso per ritardo aereo o cancellazione.

A favore della seconda, talvolta (ma non sempre) si ha diritto ad un risarcimento in più. C’è una legge del regolamento Europeo che prevede delle fasce protette durante le quali il trasporto non può e non deve essere interrotto. È la legge 146 del 1990 e tali fasce sono dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. In caso di volo cancellato durante quegli orari, il risarcimento va dai 250€ (fino a 1500km di tragitto) ai 400 (tra i 1500 e i 3500km) fino a spingersi a 600 (oltre 3500km di distanza).

La sentenza di aprile 2018 – probabilmente dopo aver notato tutti questi scioperi – ha poi stabilito che lo sciopero non è causa eccezionale, o non sempre in quanto visto come diretta conseguenza di una decisione dell’azienda: ovvero quella di non aver ascoltato i dipendenti e non aver risolto problemi strutturali internamente.


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