Affidarsi ad Adecco per la ricerca di un impiego è una soluzione di sicura efficacia: si tratta, infatti, della prima agenzia per il lavoro del nostro Paese, che giorno dopo giorno fa in modo che l’offerta incontri la domanda di lavoro svolgendo un’attività di intermediazione polifunzionale. Dopo aver trovato le giuste offerte di lavoro e aver inviato il proprio cv, però, è necessario prepararsi al momento del colloquio: vediamo in che modo.
Prepararsi a un colloquio di lavoro
In vista di un colloquio di lavoro in un’azienda che non si conosce, è normale che con l’avvicinarsi del giorno tanto atteso ci si senta un po’ agitati, smarrendo serenità e concentrazione. Questa situazione, però, non deve essere fonte di preoccupazione, ma al contrario va interpretata come una circostanza positiva: vuol dire, infatti, che l’occasione che si sta profilando all’orizzonte viene presa con la massima serietà e non trascurata. Questo non significa essere terrorizzati, patire i sudori freddi o sperimentare le vertigini per un normale incontro, sia chiaro.
Come affrontare il colloquio
Pochi e semplici trucchi sono più che sufficienti per vivere il colloquio di lavoro in modo adeguato e con molti meno problemi di ciò che si potrebbe ipotizzare. In primo luogo, è bene capire che cos’è un colloquio di lavoro. Esso non è altro che un invito che proviene da un’azienda, la quale potrebbe essere un potenziale datore di lavoro, il cui scopo è quello di conoscere un candidato e valutarlo, non solo dal punto di vista professionale ma anche sul piano personale.
Le caratteristiche dei colloqui di lavoro
I colloqui di lavoro, come è facile immaginare, non sono mai uno uguale all’altro, fermo restando che hanno delle peculiarità comuni: essere consapevoli di queste caratteristiche contribuisce a ridurre il pericolo di sbagliare e, soprattutto, garantisce la necessaria esperienza per far fronte al colloquio. Occorre partire dal presupposto che il soggetto che effettua l’intervista nella maggior parte dei casi fa riferimento a ciò che è riportato nel cv. In vista di un colloquio, può essere una buona abitudine quella di portare con sé il curriculum aggiornato ai dati più recenti, con dettagli che magari non sono stati inseriti nel documento portato all’azienda. Iniziare con il piede giusto è molto importante, ed è per questa ragione che conviene presentarsi con un leggero anticipo (al massimo una decina di minuti, però): mai in ritardo, invece! Non è una consuetudine apprezzata, invece, quella di farsi accompagnare da un parente o da un amico.
Il primo contatto con il luogo di lavoro
Dopo che si è giunti nel posto in cui si terrà il colloquio, probabilmente sarà necessario aspettare per qualche minuto in una sala d’attesa. Questa è l’occasione giusta per guardarsi intorno, cercare di sentirsi a proprio agio e provare a capire con che tipo di azienda si ha a che fare. Conviene spegnere il cellulare; può essere che ci sia un tavolino con delle riviste da leggere, e in questo caso conviene privilegiare quelle di settore e professionali. Il locale in cui si aspetta il responsabile del colloquio può essere una vera e propria sala relax, un ufficio o anche solo l’ingresso: in tutti i casi è uno spazio che merita di essere osservato con attenzione e analizzato, sia per cogliere lo stile dell’ambiente che per scorgere e osservare quelli che un domani potrebbero essere dei colleghi.
Il colloquio
Ogni particolare va studiato, anche il modo in cui si sta seduti o la stretta di mano con la quale ci si presenta al selezionatore: come si suol dire in questi casi, il primo impatto è quello che conta. Restare composti è indispensabile, così come provare a non innervosirsi. Quando si parla è bene cercare di non muovere troppo le mani e di non giocare con le penne o i capelli. Occorre mantenere lo sguardo del recruiter; nel caso in cui siano più di uno, bisogna guardarli tutti. Vietato accasciarsi: la postura deve essere adeguata, senza mani nelle tasche o braccia conserte.
Un altro punto di vista
Per arrivare preparati a un colloquio di lavoro può essere utile adottare, almeno in parte, un punto di vista diverso, cercando di capire che anche per i selezionatori questo è un momento di stress. Essi, infatti, sono tenuti a scovare il maggior numero possibile di informazioni relative al candidato nel giro di breve tempo, così da identificare la risorsa più adatta per una certa posizione, magari tra decine di candidature.