Praticamente quattro giovani su cinque sono senza lavoro, pur avendo spesso una laurea e a volte anche titoli più prestigiosi. Eppure, ci sono settori lavorativi in cui si fa fatica a trovare candidati. Si tratta soprattutto di antichi mestieri, oggi caduti in disuso tanto da essere quasi estinti. In un’epoca di alte specializzazioni e percorsi di studio sempre più lunghi e tortuosi, i giovani italiani hanno perso l’attenzione per i lavori più tecnici e manuali, facendo così estinguere mestieri nobilissimi, come il fabbro o il calzolaio o ancora il sarto e il fornaio.
È vero che quello che un tempo si aggiustava oggi si tende a buttare e ricomprare, ma la crisi economica sta comunque costringendo gli italiani a non essere più così consumisti e superficiali. Se provassimo a cercare un fabbro roma cosa succederebbe? Probabilmente niente, perché avremmo già una grande difficoltà a reperire qualcuno in questo settore. La nostra unica chance potrebbe essere quella di rintracciare – magari tramite qualche zio – un vecchio fabbro in pensione che possa risolvere il nostro problema.
Per dirla in parole povere, bisognerebbe capovolgere il punto di vista quando si parla di futuro occupazionale, cominciando a riflettere sul fatto che – al di là di pochi profili molto specifici e qualificati – nella maggior parte dei casi si avrà sempre più bisogno di artigiani, esperti nella riparazione, mestieri antichi e in un certo senso umili che però potrebbero davvero tornare in auge.
Oggi chi, fra i giovani, saprebbe occuparsi della concia del cuoio ad esempio? Chi sa cucire tra le ragazze, chi saprebbe come costruire un letto in ferro battuto? È senz’altro vero che a causare l’estinzione di certi mestieri non è stata solo la scelta da parte dei giovani di proseguire negli studi, magari tecnologici o umanistici, ma anche la progressiva iper-tecnologicizzazione dei vari processi produttivi e creativi. Insomma, quello che prima facevano le mani dell’uomo, oggi quasi sempre viene realizzato da un computer e da un programma specifico. Così prima si sono persi dei passaggi intermedi di alcuni mestieri, mentre oggi manca tutto.
Nelle grandi città si trovano sempre meno fabbri o ferrai, moltissimi sono i fornai che vengono cercati in Italia, e – causa terremoto – da qui ai prossimi dieci anni ci sarà sicuramente un grande ritorno anche dei mestieri nel campo edile. La crisi c’è, ma – come si dice – chi è causa dei suoi mali pianga se stesso: basterebbe riqualificarsi imparando mestieri perduti o instradare i nuovi ragazzi di oggi verso direzioni che dal passato potrebbero realmente dimostrarsi vincenti.